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Milano 32esima posizione nella classifica di Legambiente
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mercoledì 30 ottobre 2019

Milano 32° nella classifica di Legambiente

Milano nella classifica di Legambiente sugli ecosistemi urbani è in caduta libera: dal 23esimo posto del 2019, in questo momento occupa la posizione numero 32. In sintesi, Milano è inquinata.
Non è una bella notizia, questo già lo possiamo immaginare, ma non lo è ancora di più se inseriamo questo concetto nel contesto di tutti gli sforzi fatti dal Comune per migliorare questa situazione.
Area C prima, Area B poi, tutte le pedonalizzazioni organizzate in questi anni e la creazione di un numero sempre maggiore di piste ciclabili, non hanno ancora portato i tanto sperati frutti e soprattutto il tanto desiderato miglioramento nella qualità dell’aria che respiriamo.

In primis, da quanto emerso dalla classifica di Legambiente, ha un traffico stradale pericoloso e "nemico" di pedoni e ciclisti, non produce energie rinnovabili e spreca acqua pulita.
In questo caso dobbiamo spezzare una lancia a favore del Comune di Milano, poiché nonostante tutti gli interventi i cittadini continuano a vedere nell’auto la loro prima scelta, infatti ci sono oggi 50 auto ogni 100 abitanti, un risultato buono a livello italiano ma lontano da realtà europee dove ormai si è scesi a 30 auto ogni 100 abitanti. Il tasso di incidentalità di pedoni e ciclisti è molto alto, così come gli incidenti con morti e/o feriti (8,2 ogni mille abitanti).

 


Milano 32esima posizione nella classifica di Legambiente sugli ecosistemi urbani


L’altro lato della medaglia però vede Milano eccellere nel verde, che è di più di quanto percepito, consuma poco suolo, ha primati nella riduzione dei rifiuti ed eccelle per il suo fiore all’occhiello cioè nel trasporto pubblico.

Va detto che in questa classifica, dove come abbiamo etto Milano occupa si la trentesima posizione, ma è la migliore tra le quattro città italiane più grandi, e neanche di poco (Napoli è 84esima, Torino 88esima e Roma 89esima).

«Le città oggi hanno sempre di più il delicato ruolo di rappresentare il motore del cambiamento, perché possono incidere con forza ed efficacia sulla trasformazione ecologica della società. Secondo le Nazioni Unite le città, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni di CO2 e fino all’80% del consumo energetico. Se si considera la concentrazione di abitanti che si muovono con mezzi di trasporto, riscaldano le proprie case, producono rifiuti, è chiaro come tutto questo abbia un impatto sempre crescente sui livelli di inquinamento. Le buone pratiche esistenti dimostrano quale sia la strada, ma è necessario metterle a sistema. Anche in Lombardia accanto a scelte politiche lungimiranti ci sono ancora resistenze e lentezze, perché non basta l’azione delle singole amministrazioni comunali, anche gli organi sovracomunali sono decisivi: basti pensare alla mobilità e allo smog dove la spinta di alcuni capoluoghi è frenata da provvedimenti della Regione come le deroghe al divieto di circolazione dei diesel», il commento di Barbara Meggetto, presidente lombarda di Legambiente.


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